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2016-05-29 00:03:05 UTC
Roberto Giachetti
26 maggio alle ore 19:02 ·
Cronache da questo 26 maggio, 9 giorni al voto.
Mentre insieme a Livia Turco, Fabrizio Barca e Gian Paolo Manzella, io presentavo un programma elettorale di 100 pagine (http://bit.ly/249yn5J), Virginia Raggi trascorreva la sua giornata twittando e parlando del sottopancia di un confronto televisivo. E per fortuna che lei era quella che si occupava dei problemi della città...
Siccome non so se la sua sia ignoranza o malafede, approfitto per presentarvi il mio volantino finale della campagna elettorale, nel quale appaiono, ovviamente, i loghi delle 7 (leggasi sette) liste che rappresento. Già, perché forse Virginia Raggi non lo sa, ma io sono il candidato del centrosinistra, il candidato di una coalizione, rappresento oltre 1.000 candidati tra consiglio comunale e municipi. Presentarmi come il candidato del PD non è un affronto o un insulto. È, semplicemente, tecnicamente, sbagliato. Nonché scorretto, poiché penalizza non una, non due, ma ben sei liste, che quanto e come il PD hanno lavorato e stanno lavorando a questa campagna elettorale. Capisco che chiedere a un candidato del Movimento 5 Stelle di riportare correttamente delle informazioni su un avversario politico sia una specie di utopia, ma io ci provo lo stesso. Dai Virginia, ce la puoi fare.
Mi dispiace che Virginia Raggi debba fare tutto questo casino per provare a far dimenticare i suoi sondaggi in picchiata. E soprattutto per coprire, goffamente, la sua sistematica fuga da tutti i confronti pubblici (tranne uno) fatti sinora con gli altri candidati (il prossimo sarà domenica a Canale5 e lei, guarda caso, non ci sarà). Comunque, nonostante i suoi sforzi, non riuscirà a nascondere un fatto evidente: io sono una persona autonoma, che ha costruito la sua giunta senza nessun tipo di condizionamento, mentre lei, per contratto, deve chiedere il permesso a Grillo, al suo staff e alla Casaleggio Associati per qualsiasi cosa dica o faccia.
Io sono un candidato di centrosinistra, radicale, democratico. Una persona libera e fiera della sua storia. Chi usa il bianchetto sul curriculum non sono certo io.
26 maggio alle ore 19:02 ·
Cronache da questo 26 maggio, 9 giorni al voto.
Mentre insieme a Livia Turco, Fabrizio Barca e Gian Paolo Manzella, io presentavo un programma elettorale di 100 pagine (http://bit.ly/249yn5J), Virginia Raggi trascorreva la sua giornata twittando e parlando del sottopancia di un confronto televisivo. E per fortuna che lei era quella che si occupava dei problemi della città...
Siccome non so se la sua sia ignoranza o malafede, approfitto per presentarvi il mio volantino finale della campagna elettorale, nel quale appaiono, ovviamente, i loghi delle 7 (leggasi sette) liste che rappresento. Già, perché forse Virginia Raggi non lo sa, ma io sono il candidato del centrosinistra, il candidato di una coalizione, rappresento oltre 1.000 candidati tra consiglio comunale e municipi. Presentarmi come il candidato del PD non è un affronto o un insulto. È, semplicemente, tecnicamente, sbagliato. Nonché scorretto, poiché penalizza non una, non due, ma ben sei liste, che quanto e come il PD hanno lavorato e stanno lavorando a questa campagna elettorale. Capisco che chiedere a un candidato del Movimento 5 Stelle di riportare correttamente delle informazioni su un avversario politico sia una specie di utopia, ma io ci provo lo stesso. Dai Virginia, ce la puoi fare.
Mi dispiace che Virginia Raggi debba fare tutto questo casino per provare a far dimenticare i suoi sondaggi in picchiata. E soprattutto per coprire, goffamente, la sua sistematica fuga da tutti i confronti pubblici (tranne uno) fatti sinora con gli altri candidati (il prossimo sarà domenica a Canale5 e lei, guarda caso, non ci sarà). Comunque, nonostante i suoi sforzi, non riuscirà a nascondere un fatto evidente: io sono una persona autonoma, che ha costruito la sua giunta senza nessun tipo di condizionamento, mentre lei, per contratto, deve chiedere il permesso a Grillo, al suo staff e alla Casaleggio Associati per qualsiasi cosa dica o faccia.
Io sono un candidato di centrosinistra, radicale, democratico. Una persona libera e fiera della sua storia. Chi usa il bianchetto sul curriculum non sono certo io.